La corsa come elemento di recupero della forza del ginocchio dopo ricostruzione chirurgica del legamento crociato anteriore
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La corsa post ricostruzione Legamento Crociato Anteriore
La ricostruzione del legamento crociato anteriore (ACL) è frequentemente raccomandata al fine di migliorare la stabilità del ginocchio, diminuire il dolore e far tornare le persone ai livelli di attività sportiva che avevano pre-infortunio [1].
E’ necessario recuperare gradualmente la condizione atletica, perché il decondizionamento fisico si verifica quando cessa l’attività atletica per periodi medio-lunghi [2].
Ad esempio, se non ci sono traumi, 4 settimane di inattività può condurre al 10% di perdita di forza e al 25% di perdita di capacità aerobica [3-4].
Dopo la ricostruzione dell’ACL un deficit isocinetico di forza nel ginocchio operato dipende dal tipo di chirurgia effettuata: 4 mesi dopo la ricostruzione dell’ACL con tendine rotuleo si assiste a una perdita di forza di estensione e flessione della muscolatura del ginocchio rispettivamente del 36%-47% nell’estensione e del 7%-13% nella flessione (a una velocità angolare di 60°/s) mentre se sono stati usati i tendini degli hamstring si assiste a un deficit di forza dell’estensione del 25%-35% e nella flessione del 8%-34% (a una velocità angolare di 60°/s) [5-6].
Vari protocolli sono stati proposti per ridurre questo deficit di forza senza tuttavia realmente conoscere come e se questo deficit potesse essere ridotto; il ricondizionamento tramite determinate attività aerobiche, come il ciclismo o esercizi per le scale, sono già stati studiati, ma nessuna di queste attività si sono dimostrate efficaci nel recupero della forza isocinetica del ginocchio [7].
Per quanto concerne la corsa come possibile esercizio di ricondizionamento della forza misurata con il test isocinetico in uno studio di Dauty et al, sono stati selezionati 117 atleti tra i 18 e i 50 anni operati di crociato anteriore sia con tendine rotuleo che con tendine semitendinoso e gracile [8].
Tutti i soggetti hanno eseguito il protocollo riabilitativo “accelerato” di Shelbourne e Nitz se operati con tendine rotuleo e il protocollo riabilitativo “accelerato” di Mac Donald et al se operati con gli hamstring [9].
Gli esercizi di corsa furono programmati in 3 volte a settimana con intensità scelta usando la formula 220-età del soggetto al fine aumentare le capacità aerobiche e raggiungere la velocità necessaria allo sport specifico. Tutti gli atleti furono valutati al 4’ e al 6’ mese dopo l’intervento.
Nonostante i limiti dello studio (l’assenza di una valutazione isocinetica eccentrica del ginocchio associata a una valutazione del potenziale aerobico del soggetto), sebbene il programma di ricondizionamento fosse stato ben tollerato dai soggetti, la corsa non sembra influenzare la forza muscolare e la funzionalità del ginocchio. In assenza di complicazioni dolorose, il recupero della forza dipende più dalla tecnica chirurgica utilizzata. Per migliorare la forza del ginocchio, un programma specifico di rinforzo muscolare è comunque necessario [9].
Diverse e anche nuove modalità di riabilitazione dopo la ricostruzione dell’ACL possono essere utili ma devono essere eseguite includendo esercizi di recupero del range of motion (ROM), di rinforzo muscolare e di esercizi funzionali. La riabilitazione accelerata non sembra essere dannosa, ma sono necessarie ulteriori indagini sui tempi precisi di riabilitazione [11].
Approfondimento
- Ricostruzione del legamento crociato anteriore: possibili tecniche e giusti tempi di recupero
- L’importanza della forza dopo rottura del legamento crociato anteriore
- Infortuni sportivi: rottura del legamento crociato anteriore e rapporto con gli hamstring
- Legamento crociato anteriore: rapporto con ischiocrurali e lavoro eccentrico
Bibliografia
- Myklebust G, Bahr R. Return to play guidelines after anterior cruciate ligament surgery. Br J Sports Med 2005;39:127–31.
- Goradia VK, Grana WA, Pearson SE. Factors associated with decreased muscle strength after anterior cruciate ligament reconstruction with hamstring tendon grafts. Arthroscopy 2006;22:80.
- Heijne A, Werner. Early versus late start open kinetic chain quadriceps exercises after ACL reconstruction with patellar tendon or hamstring grafts: a prospective randomized outcome study. Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc 2007;15:402–17.
- Mujika I. Detraining: loss of training-induced physiological and performance adaptations. Part I: Short-term insufficient training stimulus. Sports Med 2000;30:79–87.
- Brosky JA, Nitz AJ, Malone TR, Caborn DN, Rayens MK. Intrarater reliability of selected clinical outcome measures following anterior cruciate ligament reconstruction. J Orthop Sports Phys Ther 1999;29:39–48.
- Dauty M, Tortellier L, Huguet D, Potiron-Josse M, Dubois C. Consequences of pain on isokinetic performance after anterior cruciate ligament reconstruction using a semitendinosus and gracilis autograft. Rev Chir Orthop 2006;92:455–63.
- Jansson KA, Linko E, Sandelin J, Harilainen A. A prospective randomized study of patellar versus hamstring tendon autografts for anterior cruciate ligament reconstruction. Am J Sports Med 2003;31:12–8.
- Dauty M, Menu P, Dubois C. Effects of running retraining after knee anterior cruciate ligament reconstruction. Ann Phys Rehabil Med. 2010 Apr;53(3):150-61.
- Mac Donald PB, Hedden D, Pacin O, Huebert D. Effects of an accelerated rehabilitation program after anterior cruciate ligament reconstruction with combined semitendinosus-gracilis autograft and a ligament augmentation device. Am J Sports Med 1995;23:588–92.
- Shelbourne KD, Nitz P. Accelerated rehabilitation after anterior cruciate ligament reconstruction. Am J Sports Med 1990;18:292–9.
- Kruse LM, Gray B, Wright RW. Rehabilitation after anterior cruciate ligament reconstruction: a systematic review. Bone Joint Surg Am. 2012 Oct 3;94(19):1737-48.