Prevalenza della lombalgia nello sport

La prevalenza cioè il numero di atleti affetti da mal di schiena in un preciso istante viene distinta in una tantum quindi nel corso della vita e puntuale cioè in un dato istante di tempo (1). Negli studi di alta qualità, presenti in letteratura la prevalenza una tantum della lombalgia negli atleti variava dall’1% al 94% (prevalenza più alta nel canottaggio e nello sci di fondo) e la prevalenza puntuale della lombalgia era del 18-65% (prevalenza più bassa nel basket e la più alta nel canottaggio) (1).

L’eterogeneità metodologica degli studi presenti in letteratura mostra un’ampia gamma di tassi di prevalenza e non consente un confronto dettagliato dei dati tra diversi sport, all’interno di una disciplina o rispetto alla popolazione generale (1). 

Cause della lombalgia nello sport

Le due cause più comuni di LBP derivante dalla colonna vertebrale negli atleti sono la degenerazione del disco vertebrale e la spondilolisi con o senza listesi (2). Sebbene la maggior parte degli atleti risponda bene al trattamento conservativo, il trattamento chirurgico è indicato quando il trattamento conservativo fallisce (2).

La principale preoccupazione negli atleti con LBP è il ritorno al gioco e il livello precedente della loro attività dopo il trattamento (2), tuttavia non ci sono prove sufficienti in letteratura riguardo a questo problema per definire il tempo ottimale di ritorno al gioco dopo il trattamento (2).

Trattamenti della lombalgia nello sport

In uno studio di Thornton et al, tra i 1629 riferimenti, sono stati inclusi 14 studi randomizzati controllati (RCT) che hanno coinvolto 541 atleti (3). Le prove presentavano biases su più domini tra cui la prestazione fisica (3). I trattamenti svolti includevano esercizio fisico, modificazioni biomeccaniche e terapia manuale (3). Non ci sono stati studi che hanno valutato l’efficacia della chirurgia o delle iniezioni con farmaci (3). L’esercizio fisico è stato il trattamento più frequentemente studiato; tuttavia non sono stati riportati dati sul return to sport (RTS) per nessun intervento effettuato (3). C’è stata comunque una riduzione del dolore e della disabilità riportati dopo tutti i trattamenti (3).

Gli interventi di esercizio includevano allenamento per la stabilità del core con swiss ball, l’uso di elastici e di superfici instabili, allenamento della forza, Pilates e camminata all’indietro o “retro-cammino” (3).

Rispetto le modificazioni biomeccaniche non ci sono prove sufficienti per supportare le sole modifiche biomeccaniche per la gestione del LBP nello sport (3).

Rispetto la terapia manuale la manipolazione spinale è un’aggiunta efficace per la gestione del mal di schiena persistente ed è generalmente raccomandata nelle linee guida per il mal di schiena sia acuto che persistente (3). Tuttavia, non vi sono prove sufficienti per supportare la terapia manuale (massaggio e manipolazione spinale) come interventi autonomi per la gestione del mal di schiena negli atleti (3).

Quindi sebbene diversi trattamenti per il mal di schiena negli atleti migliorino il dolore e la funzione, non è chiaro quali siano i più efficaci e per chi (3). Gli approcci all’esercizio fisico generalmente riducono il dolore e migliorano la funzione negli atleti con LBP, ma l’effetto sul RTS è sconosciuto (3). 

Gli atleti che desiderano “una soluzione rapida” per il RTS possono essere vulnerabili ad accettare opzioni di trattamento prive di prove di efficacia e che possono comportare il rischio di recidive (3).

Fino a quando non verranno prodotte solide prove per le popolazioni sportiva, è probabile che l’approccio più responsabile segua le raccomandazioni per la gestione del LBP nella popolazione generale, adottando un approccio biopsicosociale e considerando le circostanze specifiche dell’atleta (3). I medici, i fisioterapisti e gli atleti dovrebbero adottare un processo decisionale condiviso per quanto riguarda gli obiettivi del trattamento individuale, tenendo conto delle aspettative relative a dolore, la disabilità,  gli Outcomes related to quality of life (QoL) e l’RTS quando possibile (3).

Isolated studio shot of a woman in a fitness outfit experiencing neck, shoulder and back pain.

References:

  1. Trompeter K, Fett D, Platen P. Prevalence of Back Pain in Sports: A Systematic Review of the Literature. Sports Med. 2017 Jun;47(6):1183-1207. doi: 10.1007/s40279-016-0645-3. PMID: 28035587; PMCID: PMC5432558.
  2. Mortazavi J, Zebardast J, Mirzashahi B. Low Back Pain in Athletes. Asian J Sports Med. 2015 Jun;6(2):e24718. doi: 10.5812/asjsm.6(2)2015.24718. Epub 2015 Jun 20. PMID: 26448841; PMCID: PMC4592766.
  3. Thornton JS, Caneiro JP, Hartvigsen J, Ardern CL, Vinther A, Wilkie K, Trease L, Ackerman KE, Dane K, McDonnell SJ, Mockler D, Gissane C, Wilson F. Treating low back pain in athletes: a systematic review with meta-analysis. Br J Sports Med. 2021 Jun;55(12):656-662. doi: 10.1136/bjsports-2020-102723. Epub 2020 Dec 21. PMID: 33355180.

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About Luca Barni

Sono Fisioterapista, osteopata e laureato in scienze motorie. Svolgo la mia professione a Montecatini Terme (Pistoia), affiancando al lavoro pratico, l’insegnamento e la ricerca scientifica. Scrivimi lucabarnistudio@gmail.com

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