Efficacia della neurodinamica nella gestione del dolore neuropatico
Neurodinamica e dolore neuropatico
Come premessa ricordiamo che troviamo due grosse tipologie di movimento del nervo:
- Lo scorrimento rispetto alle strutture adiacenti al sistema nervoso.
- L’allungamento o tensione, intesa come sviluppo o incremento della pressione all’interno dei tessuti in conseguenza dell’allungamento.
Il sistema nervoso può andare incontro ad eventi patologici, in seguito a tre meccanismi principali:
- Diminuzione del flusso sanguigno e ischemia del nervo.
- Diminuzione del trasporto assonale. In conseguenza di siti di compressione cronica o di siti di tensione prolungata il flusso assoplasmatico interno al nervo può essere alterato.
- Sviluppo autonomo di siti dolorosi.
Questi eventi possono avvenire principalmente in seguito a problematiche vascolari o meccaniche. L’opinione comune è che predominino i fattori vascolari, anche se spesso coesistono entrambi (Myers et al.1986 [1]).
I test di neurodinamica costituiscono una prova fondamentale nella valutazione dello stato neurologico.
I nervi reagiscono alle forze meccaniche, ma prima di stabilire la positività di un test deve essere esclusa la possibilità di falsa positività causata da altre strutture non-neurali.
Generalmente la positività di un test neuro dinamico si stabilisce tramite manovre che diminuiscono la sintomatologia dolorosa una volta evocata.
In un trial di Ferreira et al. viene descritto che il trattamento neurodinamico non migliora il dolore e la disabilità a due settimane in pazienti con dolore cronico neuropatico della gamba [2].
C’è una tendenza a semplificare le ricerche dei trials clinici in due conclusioni o positive o negative, basate sulle analisi degli outcomes primari [3].
Spesso una più delicata interpretazione è richiesta per analizzare la totalità delle evidenze non solo degli outcomes primari.
I risultati a medio e lungo termine, dovrebbero avere una priorità sugli effetti immediati.
Infatti se lo stesso studio avesse preso come outcomes primari un tempo di 4 settimane anziché di 2 avremmo avuto risultati completamenti opposti e cioè un miglioramento del dolore alla gamba, alla colonna e della funzionalità globale [4].
Approfondimenti
Bibliografia
- Myers RR, Murakami H, Powell HC. Reduced nerve blood flow in edematous neuropathies: a biomechanical mechanism. Microvasc Res. 1986 Sep;32(2):145-51.
- Ferreira G, Stieven F, Araujo F, Wiebusch M, Rosa C, Plentz R, et al. Neurodynamic treatment did not improve pain and disability at two weeks in patients with chronic nerve-related leg pain: a randomised trial. Journal of Physiotherapy. 2016; 62: 197–202.
- Stuart J. Pocock, Ph.D., and Gregg W. Stone, M.D. The Primary Outcome Is Positive — Is That Good Enough? N Engl J Med 2016; 375:971-979.
- Giovanni Ferreira, Fábio Stieven, Francisco Araujo, Matheus Wiebusch, Carolina Rosa, Rodrigo Plentz, Marcelo Silva. Trial of neurodynamic treatment was reported accurately and appropriately. Journal of Physiotherapy. 2017; Volume 63, Issue 1, Pages 59–60.