stile di vita

Lo stile di vita secondo l’OMS è “un insieme di modelli comportamentali strettamente correlati tra loro che dipendono dalle condizioni sociali ed economiche, dall’educazione, dall’età e da molti altri fattori”.

Nei Paesi Occidentali lo stile di vita del cittadino “sano” vede spesso la prevalenza di fattori negativi: sedentarietà, pensiero negativo, isolamento, iperalimentazione.

In questo campo le abitudini alimentari e lo svolgimento di una corretta attività fisica sono due fattori fondamentali e strettamente interconnessi.

Ricordiamo che quando si parla di abitudini alimentari, ogni paese e popolazione presenta un’alimentazione tipica e unica, e che ad esempio l’industria alimentare da 1985 ad oggi ha prodotto più di 20000 nuovi prodotti alimentari, tra questi prodotti troviamo i così detti junk food (cibo da consumare in genere fuori pasto, ad alto contenuto calorico ma di scarso valore nutrizionale; quindi di bassissima qualità come soft drink e snacks)

Nei giovani l’aumento delle dimensioni delle porzioni (super-size), i pasti fuori casa, il consumo di snacks e soft drinks, unito all’uso di grassi vegetali nell’industria alimentare ha generato l’instaurarsi del sovrappeso e in certi casi dato terreno fertile per l’obesità.

Il sistema di sorveglianza in età infantile “OKkio alla SALUTE” del Ministero della Salute stima che in Italia i bambini tra i 6 e gli 11 anni con problemi di eccesso ponderale siano ben 1 milione e centomila. Il 12% dei bambini risulta infatti obeso, mentre il 24% è in sovrappeso: più di un bambino su tre, quindi, ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età.

Chi è obeso sin da bambino lo è spesso anche da adulto: aumenta quindi il rischio di sviluppare precocemente fattori di rischio di natura cardiovascolare (ipertensione, malattie coronariche, tendenza all’infarto) e condizioni di alterato metabolismo, come il diabete di tipo 2 o valori elevati di colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia).

Una cattiva alimentazione, associata all’eccesso di cibo, allo stress e alla sedentarietà è quanto basta per accostare l’Europa all’America, nonostante il gap ancora evidente nei numeri.

Con il Vecchio continente che negli ultimi dieci anni ha visto crescere i livelli di obesità tra il 10 e il 40 per cento, a seconda dei paesi. E con l’incidenza del fenomeno che i dati più recenti attestano, in alcune nazioni, ben oltre il 20 per cento.

L’Italia, nel contesto europeo, è tra le nazioni che presenta i più bassi indici di diffusione dell’obesità tra gli adulti. Ma il fenomeno è in crescita anche nella Penisola.

Il numero degli obesi tra la popolazione dai 18 anni in su ha raggiunto, secondo l’Istat, la ragguardevole cifra di 4 milioni e 700mila individui, in base agli ultimi dati disponibili nei prospetti ufficiali, sfiorando in termini relativi un’incidenza di circa il 10 per cento.

A un obeso ogni dieci adulti residenti in Italia si aggiungono inoltre, sul territorio nazionale, più di tre soggetti in condizioni di sovrappeso.

E’ interessante infine notare che il consumo medio annuale procapite di alimenti 50 anni fa era 200 chili, oggi è di ben 300 chili.

Inoltre negli Stati Uniti il 24% sono fisicamente inattivi, in Italia invece il 44% non praticano sport/attività fisica, e il 26% è sotto i 20 anni.

Si capisce in questo contesto l’importanza di campagne informative atte a sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica a far ripartire un’educazione basata sui corretti stili di vita sia in campo alimentare che nell’attività motoria, affidandosi a professionisti come medici e laureati in scienze motorie che possono insieme essere i veri fautori del cambiamento.

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About Luca Barni

Sono Fisioterapista, osteopata e laureato in scienze motorie. Svolgo la mia professione a Montecatini Terme (Pistoia), affiancando al lavoro pratico, l’insegnamento e la ricerca scientifica. Scrivimi lucabarnistudio@gmail.com