Core Stability nel ciclismo

Core stability: la sua funzione è stabilizzare il centro del nostro corpo, il bacino.

Core infatti significa centro, nucleo e funziona come base anatomica per il movimento dei segmenti distali.

Core Stability: da cosa è costituito

Didatticamente il core è costituito da:

  • Muscoli del rachide
  • Addominali
  • Muscoli prossimali degli arti inferiori.

Core Stability: quali muscoli interessa

Diviso a sua volta in due sistemi funzionali:

  • SISTEMA STABILIZZATORE costituto dai muscoli:
    • Trasverso dell’addome
    • Obliquo interno
    • Multifido
    • Trasverso spinale lombare
  • SISTEMA DI MOVIMENTO costituito dai muscoli (NAMS 2003)
    • Retto dell’addome
    • Obliquo esterno
    • Erettore spinale
    • Quadrato dei lombi
    • Adduttori
    • Quadricipite
    • Ischio Crurali
    • Grande gluteo

Un ciclista professionista assume una posizione curva sulla bici per un minimo di tre ore al giorno con movimenti limitati di flessione laterale o di rotazione.

Con una forte stabilità del core (core stability), il ciclista è in grado di generare più energia, sostenere un alto livello di intensità per periodi più duraturi e ritardare l’accumulo di acido lattico. (Charles De Francesco, 2009)

La core stability ha ricevuto una notevole attenzione per la preparazione fisica nello sport.

Core stability nel ciclismo

Essa costituisce la base da cui sviluppare la potenza prevedendo problemi biomeccanici nei movimenti specifici del ciclismo.

Ad oggi le evidenze che hanno descritto il rapporto tra la core stability e la meccanica del ciclismo degli arti inferiori non sono ancora molte, però sappiamo che la comparsa di fatica fisica destabilizza il core provocando una meccanica non corretta e ciò può aumentare il rischio di lesioni o infiammazioni del ginocchio poiché potenzialmente esposto a maggiore stress. Migliorata la stabilità di base e la resistenza alla fatica di tenuta del core, si promuove un maggiore allineamento dell’arto inferiore durante la guida in bicicletta. (Abt JP et al., 2007)

Nel ciclismo i potenti muscoli flessori dell’anca del ciclista devono essere controbilanciati da dorsali ed addominali forti, per prevenire stress muscolari ed articolari, andando a prevenire problematiche come:

  • Dolore a livello lombare
  • Dolore alle anche
  • Disfunzioni della banda ileotibiale
  • Sindromi dolorose al ginocchio
  • Infiammazioni al tendine di Achille

Inoltre nel ciclismo, uno sforzo ben coordinato tra i muscoli addominali e dorsali è necessario per stabilizzare il bacino e consentire una potenza maggiore per muovere le gambe (S. Aune et al. 2005).

La letteratura non fornisce molti modelli di progressione basati sull’attività muscolare del core sui ciclisti. Gli esercizi monopodalici con resistenza elastica generano i valori elettromiografici (EMG) dei muscoli del core più elevati.

Una progressione di esercizi adeguata per il ciclismo basata sull’attivazione EMG dei muscoli del core potrebbe iniziare con le posizioni sedute, effettuando poi progressioni nella posizione in piedi. In seguito, sarebbe utile eseguire esercizi monopodalici in posizione in piedi aggiungendo, infine, la resistenza elastica (Calatayud J et al, 2015).

Bibliografia

  1. Abt JP et al., Relationship between cycling mechanics and core stability. J Strength Cond Res. 2007;21(4):1300-4.
  2. Charles De Francesco. Core stability in cycling and running. Sat 2009.
  3. S.Aune et al. Hard Core Cycling, Sport Medicine, 2005.
  4. Calatayud J et al. Core muscle activity in a series of balance exercises with different stability conditions. Gait Posture. 2015 ;42(2):186-92.
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About Luca Barni

Sono Fisioterapista, osteopata e laureato in scienze motorie. Svolgo la mia professione a Montecatini Terme (Pistoia), affiancando al lavoro pratico, l’insegnamento e la ricerca scientifica. Scrivimi lucabarnistudio@gmail.com