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Riabilitazione: 50% del successo della ricostruzione del LCA

Uno studio di J.Hughston, pubblicato sul Pt Journal, afferma che il 50% del successo di una ricostruzione chirurgica del legamento crociato anteriore (LCA) deriva dalla riabilitazione.

Fino agli anni ’80 il trattamento post-chirurgico del LCA era iperprotettivo e caratterizzato da tempi di immobilizzazione, anche gessata, molti lunghi, con problemi importanti nel recupero funzionale.

Oggi sappiamo che il periodo più delicato per il neo-legamento è tra la seconda e l’ottava settimana post intervento, il che richiede una particolare attenzione a determinati modalità di training; ciò nonostante la precocità del recupero è un fattore fondamentale, specie nello sportivo.

La svolta fu data dal lavoro di Shelbourne e Nitz del 1990 nel quale fu condotto uno studio su due gruppi sottoposti a ricostruzione del LCA e sottoposti il primo a protocollo tradizionale e il secondo a un protocollo “accelerato”.

I pazienti del secondo gruppo rispondevano meglio di quelli trattati con protocollo tradizionale registrando minor problemi sulla femoro-rotulea, ridotta incidenza di deficit di articolarità e migliore tenuta alla traslazione anteriore della tibia.

Il trattamento “accelerato” consisteva in ricerca della piena estensione già dalla prima giornata post-operatoria, concessione immediata del carico, mobilizzazione con articolarità 0°-130°, test isocinetico già dopo 5-6 settimane, ritorno all’attività dopo 4-6 mesi.

In studi recenti pubblicati sul The American Journal of Sports Medicine sul problema degli esercizi a catena cinetica aperta, in particolare svolti alla leg extension (resistenza del 40% 1 RM), si è visto che la cocontrazione degli hamstring migliora la stabilità dell’articolazione e riduce la tensione sul legamento crociato anteriore.

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Inoltre sempre altri studi hanno evidenziato il fatto che lavorare precocemente in catena cinetica aperta con leg extension su tutto l’arco di movimento (ROM) potrebbe aumentare la lassità anteriore del ginocchio dopo ricostruzione con tendini flessori; discorso a parte va fatto in ROM limitati di lavoro (45°-90°) infatti queste caratteristiche di lavoro non generavano effetti in termini di lassità anteriore del ginocchio.

Nello specifico si è notato che chi ha eseguito esercizi precoci in catena cinetica aperta su leg extension ha raggiunto gli stessi risultati in termini di diminuzione del dolore e miglioramento funzionale, inoltre ha mostrato un recupero più veloce della forza del quadricipite.

Da questi studi si deduce che gli esercizi (nonweightbearing – senza carico) in catena cinetica aperta alla leg extension (effettuati non prima di 4-6 settimane dall’intervento e secondo indicazione del chirurgo), utilizzando un ROM specifico protetto, sono sicuri e positivi per pazienti che hanno subito ricostruzione del LCA

Rimane fondamentale ricordare di far effettuare la coattivazione degli hamstring per i motivi sopracitati e dosare bene l’intensità degli esercizi poiché l’affaticamento muscolare altera la coattivazione muscolare intorno all’articolazione del ginocchio, in particolare quando il ginocchio è soggetto alla perturbazione frontale, andando così a togliere questo fattore di protezione.

Bibliografia

  1. Hughston JC: Knee surgery: a philosophy. Phys ther 1980; 60: 1611.
  2. Shelbourne KD, Nitz P: Accelerate rehabilitation after cruciate ligament reconstruction.Am J sports Med 1990, 18: 292-299.
  3. Voluntary Enhanced Cocontraction of Hamstring Muscles During Open Kinetic Chain Leg Extension Exercise: Its Potential Unloading Effect on the Anterior Cruciate Ligament Am J Sports Med September 2014 42 2103-2112; published online before print June 10, 2014.
  4. Open Kinetic Chain Exercises in a Restricted Range of Motion After Anterior Cruciate Ligament Reconstruction: A Randomized Controlled Clinical Trial Am J Sports Med April 2013 41 788-794; published online before print February 19, 2013.
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About Luca Barni

Sono Fisioterapista, osteopata e laureato in scienze motorie. Svolgo la mia professione a Montecatini Terme (Pistoia), affiancando al lavoro pratico, l’insegnamento e la ricerca scientifica. Scrivimi lucabarnistudio@gmail.com