Manipolazione Vertebrale Cervicale effetto placebo singola seduta

Manipolazione vertebrale cervicale: gli studi dimostrano che la singola seduta di terapia manuale della cervicale non è efficace per migliorare la meccano-sensibilità neurale.

Il dolore al rachide cervicale è un disordine muscolo-scheletrico comune che colpisce circa il 50%-67% della popolazione nel corso della loro vita, con conseguenti costi associati [1].

L’ipersensibilità sensoriale diffusa è una caratteristica comune in pazienti con disordini associati a colpo di frusta, inoltre può anche essere presente nel dolore al rachide cervicale di origine non traumatica o idiopatica, suggerendo alcune prove inconcludenti di sensibilizzazione centrale (una maggiore sensibilità del sistema nervoso) [2-3-4].

Soglie di dolore pressorio più basse, sono state osservate in pazienti con dolore al collo cronico non specifico sia localmente nella colonna cervicale sia nei tronchi nervosi periferici (nervo mediano, nervi radiale e cubitale) rispetto ai controlli sani [5-6].

Manipolazione vertebrale cervicale: gli effetti

Anche sebbene nessun trattamento attivo sembri nettamente superiore a qualsiasi altro per il dolore al collo, la manipolazione spinale può mostrare un effetto più favorevole sull’aumento delle soglie del dolore pressorio rispetto ad altre forme di terapia manuale o rispetto a interventi simulati (sham), con questo effetto positivo che si ritrova anche oltre la regione locale di manipolazione [7-8-9].

I test neurodinamici dell’arto superiore sono utilizzati per rilevare l’aumentata meccano-sensibilità dei tronchi del nervo del plesso brachiale e riportano un livello soddisfacente di affidabilità [10].

La manipolazione spinale è largamente usata insieme all’esercizio terapeutico, le tecniche di mobilizzazione dei tessuti molli in pazienti che hanno sintomatologia dolorosa alla colonna di origine muscoloscheletrica [11].

La manipolazione vertebrale ha mostrato potenziale efficacia clinica sull’inibizione muscolare, sull’eccitabilità neuromuscolare, e sulla performance funzionale [12-13-14].

L’uso di manipolazione cervicale o toracica ha riportato risultati positivi sulla diminuzione del dolore, sulla mobilità cervicale, e sulla funzionalità generale in soggetti con dolore cervicale meccanico non specifico [7-15-16-17-18].

Tuttavia ci sono reviews che dicono che ancora ci sono insufficienti e discrepanti evidenze a supporto dell’uso di manipolazione cervicale e toracica o delle mobilizzazioni rispetto ad altri interventi di controllo usati su pazienti con dolore al collo [7-19].

All’interno delle tecniche di terapia manuale, la presenza di effetti avversi, sebbene benigni e transitori, sembrano essere più comune nei soggetti sottoposti a manipolazione. Questi rischi percepiti sono solitamente associati a tecniche di manipolazione vertebrale ad alta velocità e bassa ampiezza (HVLAT) [20-21].

Sono stati fatti alcuni tentativi per confrontare l’efficacia della manipolazione cervicale e toracica HVLAT sulla percezione del dolore, sul livello di disabilità, sulla sensibilità al dolore da pressione e sulla mobilità nel dolore al collo [22].

Tuttavia, molti studi analizzati nelle reviews mancavano di un gruppo di controllo, valutavano solo il dolore al collo acuto o combinavano tecniche HVLAT a tecniche di mobilizzazione, quindi non è possibile trarre conclusioni definitive su questo argomento e sono necessarie nuove ricerche per associare effetti periferici con una possibile risposta mediata a livello centrale rispetto all’uso delle tecniche manipolative [22].

Manipolazione vertebrale cervicale: trial clinico

Un trial clinico randomizzato controllato di Bautista-Aguirre et al del 2017, ha eseguito uno studio su 88 pazienti con dolore al collo che poteva estendersi alla testa o agli arti superiori escludendo dolore neuropatico e andando a misurare la sensibilità alla pressione tramite un dinamometro digitale su vari punti dell’arto superiore e valutando l’assenza di dolore e la forza alla presa tramite dinamometro manuale [22].

Nello studio i pazienti sono stati divisi in tre gruppi:

  1. Gruppo controllo: i partecipanti di questo gruppo erano distesi sul lettino e hanno ricevuto un contatto manuale definito finto (sham) con le dita appoggiate lateralmente sulla testa senza movimento o intenzione terapeutica.
  2. Gruppo cervicale: i soggetti di questo gruppo sono stati sottoposti a manipolazione HVLAT C7-T1 da seduti con manovra definita thumb-move manoeuver eseguita bilateralmente.
  3. Gruppo toracico: i soggetti erano distesi sul lettino con le braccia incrociate e hanno ricevuto una manipolazione HVLA a livello di T3 [22].

Dai risultati di questo studio si evince che le manipolazioni HVLAT cervicali e toraciche mostrano un impatto simile sull’aumento della meccano-sensibilità dei rami nervosi dell’arto superiore e sull’aumento della forza di presa in pazienti con dolore al collo meccanico non specifico [22].

Tuttavia questi cambi erano piccoli e sotto la soglia considerata essere clinicamente rilevante inoltre l’intervento placebo riporta risultati simili alla manipolazione spinale [22].

Sempre in questo studio si descrive che la terapia manipolativa provoca ipoalgesia anche oltre l’area di trattamento a livello distale. Cambi nella percezione del dolore dopo la manipolazione vertebrale sono stati spiegati sulla base di meccanismi mediati periferici, nel midollo spinale e sovra-spinali [22-23].

In accordo con altri studi che dichiarano che la qualità dell’evidenza a supporto dell’uso della manipolazione cervicale rispetto ad interventi controllo sul dolore cronico cervicale sia bassa, in questo studio confermano che non ci sono state differenze significative sulla meccano-sensibilità neuronale tra il gruppo che subiva manipolazioni spinali e il gruppo controllo [22].

In particolare non viene spesso considerato negli studi l’effetto placebo che è coinvolto nella diminuzione del dolore anche nelle tecniche di terapia manuale e questo potrebbe essere una possibile spiegazione dei risultati dello studio [22-24].

Il limite di questo studio è che è stata eseguita una sola seduta senza controllo e medio e lungo termine.

Quindi una singola seduta HVLAT fatta sulla cervicale bassa o sulla zona toracica media non è efficace per migliorare la meccano-sensibilità neuronale e l’aumento asintomatico di forza nello stringere la mano in pazienti con dolore meccanico cronico del collo.

Ulteriori ricerche dovranno includere più sessioni di trattamento e un controllo a lungo termine [22].

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About Luca Barni

Sono Fisioterapista, osteopata e laureato in scienze motorie. Svolgo la mia professione a Montecatini Terme (Pistoia), affiancando al lavoro pratico, l’insegnamento e la ricerca scientifica. Scrivimi lucabarnistudio@gmail.com